Robert(o) Michels è stato, con Vilfredo Pareto e Gaetano Mosca, il principale teorico dell’elitismo (la cosiddetta “scuola neo-machiavelliana” italiana) e uno degli esponenti di punta della sociologia politica europea d’inizio Novecento.

Nato a Colonia nel 1876, ha avuto con l’Italia un rapporto assai intenso di tipo affettivo, politico-culturale e scientifico. Tanto da richiedere già prima dello scoppio della Grande Guerra la cittadinanza italiana, poi ottenuta nel marzo 1921. Militante socialdemocratico in Germania, già nel 1902 si era iscritto alla Camera del Lavoro di Torino: da quel momento e sino alla morte (nel 1936) avrebbe attivamente preso parte alla vita politico-culturale italiana.

Quanto alla sua attività accademica, iniziata in Germania avendo come guida e ispiratore Max Weber, si è svolta quasi interamente tra le Università di Torino (1907-1926) e Perugia (1928-1936). Tutte le sue opere più importanti sono state pubblicate in Italia. Le sue carte archivistiche – stante il matrimonio di sua figlia Manon con Mario Einaudi – sono oggi conservate presso la Fondazione Einaudi di Torino. Michels può insomma essere considerato a tutti gli effetti un autore “italiano”.

Ancora oggi è conosciuto soprattutto per la sua fortunata Sociologia del partito politico del 1911. In realtà, la sua produzione intellettuale ha investito molti ambiti e tematiche le più diverse, in alcuni casi in modo originale e innovativo: basti pensare alle sue analisi sulla morale sessuale, sul femminismo, sulla sociologia urbana, sull’eugenetica, sulle radici psicologiche del patriottismo, sui fenomeni migratori, ecc. Si tratta di volumi e saggi da decenni non più reperibili all’interno del circuito editoriale, se si escludono alcune antologie di scritti pubblicate nel corso dei decenni e dedicate in prevalenza alle sue ricerche sull’oligarchia e sui partiti politici.

L’ obiettivo della Edizione Nazionale delle opere di Roberto Michels è quello di rendere fruibile il complesso della sua produzione scientifico-intellettuale, secondo criteri editoriali rigorosi e sulla base di introduzioni critico-filologiche in grado di contestualizzare il suo pensiero nelle diverse fasi storiche che lo hanno visto protagonista.